Una Famiglia Spezzata ~ D&D 4E (4^ Edizione)

mercoledì 6 febbraio 2008

Una Famiglia Spezzata

Conflitto, Separazione, e Rinascita degli elfi
by James Wyatt

Tradotto da: Xary Loon [Staff Traduttori GdRItalia]
Fonte: Dragon 361: Elves (richiede login a D&D insider. Registrazione gratuita)

Traduzione Autorizzata a cura dello staff traduttori di GdRItalia ma NON ufficiale


Una volta erano una singola razza: Gli elfi dicono che erano elfi, gli eladrin dicono che erano eladrin. I drow dicono che erano degradati, incompiuti, e imperfetti, e sarebbero rimasti tali se non fosse stato per l’aiuto di Lolth.

Nei primi giorni della creazione, una razza di folletti camminava sul confine tra il mondo e la Selva dei Folletti. Corellon e le due sorelle, Sehanine e Lolth, traevano grande gioia da questa razza, in quanto tutti e tre gli dei vedevano nei membri di tale razza le qualità che più apprezzavano. Corellon li apprezzava per le loro capacità artistiche, il loro innato senso del fluire e rifluire della magia, le loro canzoni, e la fierezza della loro rabbia in battaglia. Sehanine amava la loro furtività, i loro passi gentili all’ombra delle foreste, e la loro curiosità e meraviglia per il mondo appena creato. Lolth, in particolare, gradiva quelli che cercavano il potere e se ne impadronivano, che spiavano e complottavano per raggiungere i loro fini, quelli che non mostravano pietà ai loro nemici o rivali.

Questa giovane razza, come molti altri folletti, aveva un differente senso della moralità rispetto a quella delle altre razze. Moradin, Pelor, e Bahamut insegnavano ai loro seguaci la nobile via della legge e del bene, incoraggiandoli a fuggire il male, a dar valore alla vita, e a costruire società che proteggessero i più deboli tra i loro cittadini. Gli elfi, d’altro canto, erano mutevoli come le stagioni e le lune, incostanti nelle loro passioni. Corellon gli insegnò ad amare la bellezza e a godere della vita ma anche ad uccidere in una furia estatica di magia esplosiva e lame turbinanti quando affrontavano i loro nemici in battaglia. Sehanine insegnò loro a cercare la propria strada senza un particolare codice etico. Lolth estese la dottrina di Sehanine all'estremo, insegnando agli elfi a porre i propri obiettivi al di sopra di tutto il resto e a non fermarsi dinnanzi a nulla pur di raggiungerli.
Gli elfi come razza non erano né buoni né malvagi – non pensavano in questi termini. Godevano della bellezza e del piacere, e molti di loro trovavano il piacere nella gentilezza e la bellezza in ogni aspetto della vita, e quindi agivano nel bene. Eppure, erano in grado di infliggere dolore o anche la morte, non per mera crudeltà, ma semplicemente per curiosità. Altri trovavano il piacere nell’infliggere dolore, e si volsero alla via del male.

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